esisto come il mare
ne ascolto le onde
e il vento che le sfiora
ma non raggiunge il profondo
sempre più buio e misterioso
man mano lo esploro
curioso degli abissi e del suo colore
curioso del sapore
che sà essere salato
ma dolce agli occhi
di chi vuol vedere
e mi abbandono alle oscenità di questo mondo
con la sua natura armoniosa ma imperfetta
e le sue creature, spinte da voglia di sopravvivenza
comunque vada e ovunque vadano
creature che non riconoscono il benessere puro e vivo
e lo scavalcano senza pudore e giudizio
spinte da una irrefrenabile voglia
di ciò che non gli appartiene
ma credono sia la felicità
quella felicità tanto studiata
tanto pianta e ricercata
così vicina a noi da non vederla nemmeno
che siamo talmente impegnati a guardare lontano
e ci sfugge l'odore della nostra pelle
ci sfugge il sapore delle nostre labbra
ci sfugge la bellezza del nostro universo
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